La decarbonizzazione è il processo che riduce il carbonio (o, più precisamente, il rapporto tra carbonio e idrogeno) nelle fonti energetiche. Questo significa, in pratica, incrementare la quota di energia rinnovabile sul totale dei consumi, con l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2.
Per diminuire la presenza di gas serra e combattere il surriscaldamento globale è necessario, quindi, sostituire le fonti energetiche fossili come il petrolio, il carbone e il gas naturale con quelle rinnovabili come l’eolico, il solare, il fotovoltaico o le biomasse. Trasformando l’energia del vento, del sole e delle altre fonti green, si abbatte il consumo di materie prime fossili, utilizzando le sorgenti inesauribili e pulite presenti in natura.
Il settore dell’energia è quello più impattante, responsabile dell’80,7% della CO2 emessa nell’atmosfera, come evidenziato dai dati diffusi dall’Unione Europea. A seguire l’agricoltura, i processi industriali, il consumo dei prodotti e lo smaltimento dei rifiuti, che tutti insieme costituiscono il restante 19,3%. La lotta al cambiamento climatico, dunque, passa inevitabilmente da una produzione energetica sempre più verde.
Non solo. L’utilizzo delle fonti rinnovabili consente uno sviluppo sostenibile a livello ambientale, economico e sociale: oltre alla riduzione delle emissioni, l’incremento di energia verde comporta anche una maggiore indipendenza energetica nazionale e l’aumento dei posti di lavoro.
Ecco perché Frisbi ha scelto di fornire soltanto energia proveniente da fonti rinnovabili e prodotta in impianti italiani.
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