L’8 marzo è la data in cui ricordiamo le lotte delle donne per la parità dei diritti. La sfida al femminile, però, non si esaurisce e le donne si dimostrano, oggi come ieri, in prima linea nelle battaglie quotidiane non solo per loro stesse, ma per chiunque.
Un esempio su tutti? Il loro impegno per l’ecologia.
Attente agli acquisti, allo smaltimento dei rifiuti, all’impresa sostenibile. Le ricerche dimostrano che per gli uomini non c’è gara: le donne sono più green di loro.
Una ricerca del Conference board global consumer confidence della Nielsen evidenziava già all’inizio del 2020 come le buone abitudini verdi siano più diffuse tra le donne: il 30% preferisce i mezzi pubblici alla macchina, rispetto al 22% degli uomini; il 69% porta le borse della spesa da casa, contro il 54% maschile.
Anche nella gestione dei rifiuti domestici, le donne sono più virtuose: prestano attenzione allo smaltimento, per esempio facendo la raccolta differenziata (il 78% rispetto al 72% degli uomini) e gettano le batterie esaurite negli appositi contenitori (il 68% contro il 64% degli uomini).
Se pensate che l’impegno green delle donne si limiti alle mura domestiche, vi sbagliate di grosso.
L’undicesimo rapporto GreenItaly 2020, elaborato con i dati di Fondazione Symbola–Unioncamere e le stime di Si.Camera, ci dice che sono più sensibili all’ambiente le aziende e le start up guidate da donne o ad alta partecipazione femminile. Le donne sono più consapevoli non solo come consumatrici, ma anche come imprenditrici e lo dimostrano investendo più dei colleghi uomini in progetti che garantiscano un maggior risparmio energetico e una riduzione delle emissioni inquinanti.
Ener2Crowd.com, piattaforma dedicata all’energy crowfunding e alla finanza green, ha descritto il profilo dell’investitore etico. Dai risultati emerge che le donne, soprattutto quelle giovani – tra i 25 e i 55 anni – sono le più propense a impegnarsi anche in questo senso.
È proprio il caso di dire che le quote rosa si tingono di verde. Buon 8 marzo green a tutte!